mercoledì 16 marzo 2011

Finalmente una bella giornata

Diavolo sì, per una volta capita anche a me una buona giornata.
I miei 17 anni non potevano iniziare meglio. Una buona dose di dvd in regalo (in foto!) e finalmente un hard disk esterno.
Oggi ho preso un voto spropositamente alto di filosofia ed è arrivato il pacco di libri da IBS.
E mi diletto con gli acquerelli, con dubbi risultati, ma non si può avere tutto dalla vita.


Il dottore col Dalek (Doctor Who) , Lizzy e Darcy di P&P
I miei due bimbi, Joe Yabuki (Ashita no Joe), la mia bimba e un'altra bimba a casaccio (capelli rossi).

lunedì 7 marzo 2011

Joe!

Ho un po' trascurato questo blog, nell'ultimo periodo. La scuola mi ha snocciolata nel vero senso della parola, tra progetti, studio e balle varie (viva il linguaggio da scaricatore di porto). Così, adesso che ho un paio di giorni vacanza, cioè, arg, solo più domani, ho passato il mio tempo a guardarmi i film di Bridget Jones (che, inutile nasconderlo o fare la falsa intellettuale, io li amo, poi c'è Colin Firth <3), Kubrick, perché amo la fotografia nei suoi film. Ogni volta che mi vedo The Shining (altro regalo-dvd!) mi viene da pensare "ecco, voglio fare roba (fumetti, ndr) con delle inquadrature così". Così qualche ora fa mi sono rivista 2001 Odissea nello spazio, che continuo a far fatica a capire, ma in ogni inquadratura partono "oh!" di ammirazione.
Però sono scema, non volevo parlare di Kubrick o Bridget Jones, che accostati fanno paura.
Volevo parlare di Ashita no Joe, qui in Italia adorabilmente chiamato Rocky Joe togliendo tutta la poesia dal titolo giapponese, che di fatto, quando penso alla traduzione italiana, mi vengono i lacrimoni. Perché lo associo al finale. E io al finale piango, sempre.
Nonostante le apparenze, sì, sono romantica, però non al punto di piangere per ogni roba drammatica che vedo o leggo. Sono proprio poche e non ci tengo neanche ad elencarle, ma Joe è tra queste.
Ogni volta che vedo un'immagine dell'anime o del manga mi viene da pensare "combatterò nonostante le botte da orbi!". Che poi non è che io combatta o altro, anzi, però mi viene da pensarlo. Nell'anime (perché il manga non me lo sono ancora procurato causa mancanza di fondi), nonostante Joe venga sempre picchiato a sangue, quindi roba relativamente violenta, c'è sempre una positività di fondo. Perché vedi 'sto tipo che se le prende fino a sputare sangue, ma che continua a combattere. Emerge speranza.
Poi magari io ho frainteso tutto e i fanboy dell'opera verranno qui a reclamare il mio sangue, però quando vedo l'anime è questo che provo.
Che poi, a febbraio, è uscito pure il live in action. Da una parte ero felice, perché l'attore che interpreta Joe è Yamashita Tomohisa, che a me piace tanto, sia come attore che come cantante, ma è un idol, per cui lo si mette ovunque per il piacere delle fangirl. E i fan rodono, perché automaticamente (e giustamente, visti i precedenti) si pensa a un film fatto per attirare il consenso delle ragazzine che vanno a vederlo solo per YamaPi. Poi live in action quasi sempre è sinonimo di roba fatta male (escludendo subito Yattaman! un capolavoro, e anche lì c'era un idol come protagonista, ah ah ah!), ma è normale lamentarsi, lo si fa sempre.
Cioè, io mi commuovo davanti a questo:Sigh.